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La Russia in Africa: sicurezza, risorse e diplomazia del debito

19/09/2025 22:17

Redazione

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La Russia in Africa: sicurezza, risorse e diplomazia del debito

Negli ultimi anni la Russia ha intensificato la sua presenza in Africa, seguendo logiche diverse rispetto a quelle di Pechino.

Negli ultimi anni la Russia ha intensificato la sua presenza in Africa, seguendo logiche diverse rispetto a quelle di Pechino. Se la Cina punta principalmente su commercio e infrastrutture, Mosca ha fatto leva soprattutto sul settore militare e della sicurezza, affiancato da accordi energetici e minerari.

Secondo l’Africa Center for Strategic Studies, oltre venti Paesi africani hanno siglato intese di cooperazione militare con la Russia. Le forniture di armi sono centrali: Mosca detiene circa il 40% delle importazioni di armamenti dell’Africa e rimane il principale fornitore per Paesi come Algeria, Egitto, Sudan e Mali.

Oltre al militare, un altro pilastro è rappresentato dalle risorse naturali. Società russe hanno interessi in miniere d’oro, diamanti e uranio in Paesi come Repubblica Centrafricana, Sudan e Mali. In diversi casi, la presenza di compagnie legate al gruppo Wagner ha unito attività di sicurezza privata alla gestione di concessioni estrattive, garantendo a Mosca accesso diretto a risorse strategiche.

Dal punto di vista economico-commerciale, i volumi sono molto più ridotti rispetto alla Cina. Nel 2022 l’interscambio tra Russia e Africa è stato di circa 18 miliardi di dollari, con Algeria, Egitto, Marocco e Sudafrica tra i principali partner. La Russia esporta principalmente grano, fertilizzanti e prodotti energetici, mentre importa soprattutto materie prime.

Un nodo cruciale riguarda la diplomazia del debito e del grano. Al vertice Russia–Africa di San Pietroburgo del 2023, Mosca ha annunciato la cancellazione di circa 23 miliardi di dollari di debiti africani accumulati negli anni sovietici, rafforzando così la sua immagine di partner alternativo ai creditori occidentali. Inoltre, la guerra in Ucraina e la sospensione dell’accordo sul grano del Mar Nero hanno reso i Paesi africani particolarmente esposti, spingendo la Russia a fornire direttamente cereali a condizioni favorevoli a Stati come Mali, Burkina Faso e Zimbabwe.

Sul piano politico, Mosca cerca consenso internazionale: nelle votazioni ONU su Ucraina, diversi Paesi africani si sono astenuti o non hanno partecipato, segnale dell’efficacia della rete diplomatica russa nel continente.

In sintesi, la strategia russa in Africa si fonda meno sugli investimenti infrastrutturali e più su armi, sicurezza e risorse naturali, integrate da mosse simboliche sul debito e sul grano. Per i governi africani, la Russia si presenta come un partner di potenza militare, disposto a sostenere regimi in difficoltà, ma con capacità economiche limitate rispetto alla Cina. L’Africa diventa così per Mosca non solo un mercato emergente, ma anche un fronte geopolitico da usare come contrappeso alle pressioni occidentali.

 

Fonti

·        Africa Center for Strategic Studies – rapporti su cooperazione militare e forniture di armi.

·        Carnegie Endowment e rapporti ONU – presenza di Wagner e sfruttamento minerario in Africa.

·        Statistiche UNCTAD e Comtrade – interscambio Russia–Africa (~18 mld $ nel 2022).

·        Russia–Africa Summit (San Pietroburgo, 2023) – cancellazione di 23 mld $ di debiti africani.

·        Reuters e BBC – forniture gratuite di grano a Paesi africani dopo l’uscita dall’accordo sul Mar Nero.